Madame Bovary è il primo romanzo di Gustave Flaubert. Messo sotto inchiesta per “oltraggio alla morale”, appena pubblicato il 7 febbraio 1857, e divenuto subito dopo l’assoluzione un bestseller, oggi è considerato uno dei più grandi esempi di romanzo realista.

Emma Bovary è senza paura di smentite il più grande personaggio femminile della letteratura moderna. La sua è la storia di una donna da poco e di una moglie adultera che finisce per avvelenarsi, proprio a causa dei suoi comportamenti e dalla sua condotta imprudente che la fanno entrare in un vortice tragico e incontrollato; ma grazie alla penna di Flaubert, la vicenda di Emma diventa universale, diventa cioè la storia di un’anima tragica alla ricerca vana e continua di un sogno che non riesce a tradurre in realtà.

Le fantasie romantiche di Emma sono drammaticamente soffocate dalla prosaicità della vita di tutti i giorni e questa sorta di giustapposizione serve a dare luce a entrambi i soggetti.
Emma diventa più capricciosa e assurda alla cruda luce della realtà quotidiana. Ma al contempo, l’autoreferenziale banalità della gente del posto è amplificata dal confronto con lei, che, seppur nella sua astrattezza, dimostra comunque una sensibilità per la bellezza e la grandezza che pare del tutto ignota ai “benpensanti”.

Ristretta in una vita ordinaria, Emma Bovary si macera nella noia scontando in un’esistenza senza emozioni, un’immaginazione esorbitante nutrita dalla lettura incessante di romanzi e per dar compimento a una vita “altra”, lungamente agognata, combatte come può il proprio male di vivere, dandosi all’adulterio e a una vita superiore alle proprie possibilità, solo nella morte trova il suggello al proprio fallimento esistenziale.

Lo spettacolo che khora.teatro intende trarre dal romanzo diviene la grande tragedia di ogni individuo che a partire da una visione di se stesso (in questo caso artefatta dalla lettura dei libri) tende alla propria affermazione-realizzazione, a “mettere al mondo” quell’Io che lui solo ha intravisto, dunque al completamento intimo e totale della propria missione terrena.

Madame Bovary diviene così l’eroina eponima di ogni individuo in lotta per il proprio ideale contro le ristrettezze del reale, di chi intraprende la lotta per spezzare le barriere dell’io contingente, in cerca del se stesso reale e della propria auto-affermazione.