KHORAteatro intende proseguire nel solco di altri fortunati allestimenti shakespiriani nell’ambito dell’ ESTATE TEATRALE VERONESE come “Amleto”, “La dodicesima notte” e del recente “Rosencrantz e Guildenstern sono morti” nei quali all’alto gradimento del pubblico ha fatto riscontro l’interesse della maggiore critica nazionale, dando continuità al progetto di portare in scena grandi classici del teatro, rivolti ad un vasto pubblico popolare, pur strizzando come sempre l’occhio nel confezionamento editoriale alle nuove generazioni.

La decisione di questa produzione nasce non solo dall’occasione di realizzare un evento nell’ambito delle celebrazioni del quattro centenario scespiriano, ma soprattutto da una considerazione “artistica” che attiene ai contenuti dell’immortale dramma shakespiriano ed ai valori che tutto lo staff creativo, guidato da un regista di solida esperienza come Andrea Baracco, intende esprimere nella messa in scena.

Come dimostrato in altre produzioni è obiettivo del progetto unire al raffinato e corretto utilizzo di un apparato tecnologico che comprende soluzioni multimediali innovative, ma sempre contestualizzate, con la direzione di numerosi attori sul palcoscenico, che anche in questo frangente e per precisa scelta etica e formativa, sono scelti con provini su parte privilegiando il talento e la qualità attoriale.

Riguardo alle caratteristiche produttive si è pensato di affidare al regista un cast di attori e di creativi dalla comprovata esperienza e professionalità per i quali parlano i curriculum delle opere realizzate, ma anche soprattutto l’apprezzamento con cui pubblico e critica saluta i loro lavori, al fine di concretizzare una innovativa visione dell’adattamento e della messa in scena in linea con un teatro realmente europeo a cui da sempre il lavoro di Khora.teatro aspira con determinazione.
”Romeo e Giulietta” tra attori e tecnici comprende una compagnia di circa 20 elementi.

Il ritorno dei classici e la rinnovata attenzione al “teatro di parola” anche tra le giovani generazioni favorisce, oltre all’ampliamento del naturale target teatrale, una ampia possibilità di circuitazione.