Nessuna opera e nessun autore, nella civiltà occidentale, hanno avuto maggiore fortuna dei poemi omerici e di Omero, che fu nell’antichità l’autore più letto, e da subito divenne quello più studiato. Il lungo cammino di Ulisse verso casa.

La letteratura latina comincia con una traduzione dell’Odissea, e Virgilio, nell’Eneide, per primo ne rielaborò temi e motivi omerici. Furono gli umanisti, a dare il via a una nuova stagione di immensa fortuna per Omero, studiato, tradotto e commentato dal barocco al romanticismo, e oltre… fino alla nostra cultura dove Omero è più che mai presente: nelle riprese letterarie di romanzi, nelle produzioni televisive e cinematografiche.

Questo Odissea che Khora.teatro vuole offrire al suo pubblico è quel labirinto di incontri letterari e avventure della conoscenza che hanno fatto dell’Odissea di Omero l’archetipo di ogni viaggio per riscoprire la contemporaneità del mito di Ulisse, che forse più di ogni altro nella storia della cultura, ha affascinato e ispirato poeti e scrittori.

Trattare l’Odissea, e con essa il mito dell’eroe omerico, in teatro significa, a maggior ragione, ripercorre un cammino culturale polifonico e profondamente intertestuale.

Nell’ambito delle ri-scritture, l’Odissea di Omero, ha sempre rappresentato la cultura, il testo per eccellenza e fondamentale a cui si e riferita e da cui si e sviluppata buona parte della letteratura occidentale da Omero in poi.
L’idea editoriale prende spunto dalla vasta tradizione di opere ispirate al ciclo omerico e ispirata in particolare al modello inaugurato dalla versione teatrale di Derek Walcott, poeta e drammaturgo, caraibico, fondatore del Trinidad Theater Workshop Premio Nobel per la Letteratura nel 1992.

La ricomposizione del mito epico, incarnato in Ulisse e nelle altre figure che lo accompagnano, rappresenta per Khora.teatro una fase del processo editoriale di ri-costruzione della cultura occidentale e di creazione di una nuova identità culturale attraverso il teatro.