Vincitore del Premio Bruntwood 2013, l’opera del trantaduenne Luke Norris So Here We Are (in italiano si è scelto di tradurlo non letteralmente in Il giorno del mio compleanno) è una storia su ciò che può accadere quando non succede niente, uno sguardo compassionevole sulle giovani vite interrotte e un toccante ritratto di amicizie infantili che faticano ad accettare la loro vita adulta. Frankie, l’ultimo membro di una giovane squadra di “calcio a 5”, è morto. Dopo il suo funerale gli amici di sempre, si radunano su un muraglione vicino ad un luna park abbandonato, lamentando la morte del loro comune amico. Il dialogo di Luke Norris è esilarante ma non così spiritoso da sembrare artificiale. È autenticamente banale, come se avesse registrato le conversazioni sugli autobus o nei pub o, data l’immaturità dei personaggi, nei campi da calcio; questo approccio naturale e realistico è la vera forza del testo. Le rivelazioni e gli snodi della vicenda narrata non avvengono mai in un modo sorprendente, ma come naturali evoluzioni drammaturgiche. Tutto questo porta al finale, interpretato senza dialogo, in cui la natura di quella che sembrava essere una semplice bugia viene portata allo status di un enorme tradimento. Norris racconta la storia con una tale sensibilità e compassione da costringere lo spettatore a guardare la vita di queste persone che potrebbero essere facilmente trascurate. Un cast di sei giovani attori interpretano altrettanti personaggi sull’orlo del baratro per il resto della loro vita. Un testo divertente sul dolore, sui legami di amicizia, sul coraggio di andare avanti e sulla paura di crescere.